Pinto: “Non vogliamo un instant-team, ma lavorare per migliorarci”

17 Novembre 2021
- di
Redazione
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INTERVISTE ROMA PINTO - Tiago Pinto è stato intervistato dai microfoni di Sky Sport. Il general manager della Roma ha parlato principalmente del presente della della società e della squadra. Nelle sue risposte ha voluto far emergere il progetto che vogliono costruire per i giallorossi insieme a Josè Mourinho.

Un allenatore fondamentale

"C’è voglia da parte nostra di essere ambiziosi, quando diciamo che ci vuole tempo e quando parliamo di calcio sostenibile non significa che non vogliamo vincere. Ma vogliamo farlo con questa strategia e non abbiamo mai avuto dubbi su questo, lo dimostra quello che abbiamo fatto in estate. Magari abbiamo confuso le persone perché abbiamo preso Abraham, che è giovane ma è un grande calciatore. Ma non vogliamo fare un instant-team, vogliamo lavorare in tutte le aree e migliorare ogni giorno e in ogni finestra di mercato. Per noi è importante Mourinho, lo abbiamo preso perché la sua esperienza, la sua intelligenza e la sua leadership erano perfette per sviluppare questo progetto triennale di cambiamento di mentalità, di ricostruzione della rosa e di sviluppo e miglioramento di tutti i calciatori. E devo dire, dopo quattro mesi, che la scelta è stata giusta e che sarà uno degli allenatori più importanti della storia della Roma".

Necessità di tempo

“Noi quando abbiamo cominciato questo progetto tecnico sapevamo che avevamo bisogno di tempo, lo sapevamo tutti: la proprietà, io, anche Mourinho nella prima conferenza stampa ma anche altre volte, abbiamo parlato di questa tema del tempo, non come una scusa per i cattivi risultati ma perché abbiamo veramente bisogno di tempo.

La proprietà ha ereditato una situazione finanziaria difficile nel Club, con esigenze finanziarie che come voi sapete loro continuano a sostenere costantemente, e noi dal punto di vista sportivo abbiamo trovato una situazione che aveva bisogno di tempo per cambiare. Mi riferisco alla rosa, alla mentalità, a tutta la struttura sportiva intorno alla squadra, che a mio avviso è molto importante per avvicinare la Roma al successo. Sapevamo che questo “tempo” non era solo una parola. E, a mio avviso, è proprio quando ci sono i risultati cattivi che la strategia e l’idea devono essere più forti. Non posso dire che siamo soddisfatti perché sappiamo di dover fare meglio, sappiamo che nell’ultimo mese i risultati sono stati cattivi, ma sono fiducioso che il lavoro che stiamo facendo con la leadership di Mourinho ci porterà buoni risultati nel futuro. Non è certo il momento di mettere in discussione il progetto e la strategia e ancora meno la leadership di Josè Mourinho”.

Situazione calciomercato

“Qua noi viviamo le cose insieme. Nel calcio ci sono più verità che possono coesistere. Sappiamo tutti di aver fatto un mercato estivo in cui la proprietà ha speso tanti soldi per rinforzare la squadra. Sappiamo anche che è stato un mercato dove abbiamo cominciato a ripulire strategicamente la politica precedente della Roma, ma anche Mourinho ha detto con ragione che questo progetto ha bisogno di più finestre di mercato per completare una squadra che sappiamo tutti che per un allenatore ambizioso come lui mai sarà completa (sorride ndr). Ma è importante chiarire che fra di noi non ci sono diverse voci, noi parliamo con una sola voce e sappiamo di avere una strategia che vogliamo portare avanti. Sono sicuro che sarà così, non solo con quello che facciamo nel mercato, ma anche con quello che facciamo qua ogni giorno: devo dire che è un lavoro invisibile ma piano piano tutti voi potrete capire quanto Mourinho sta aiutando a cambiare la Roma in meglio”.

Roma: un progetto in divenire

“Mourinho non solo è consapevole, ma è anche allineato. Tutto questo lavoro che lui fa, e fa bene, dimostra questo. Lo dimostra ancor più che le mie parole, perché molte volte voi potete avere dubbi sulla mia parola, è normale. Ma quando un allenatore come Mourinho si dedica a creare e a sviluppare un giocatore come Felix è perché è allineato con questo progetto. E lo stesso vale per tutti i giocatori di cui ho parlato prima e ovviamente per Darboe e Calafiori. Ma la voglia dell’allenatore, della società e di Tiago Pinto è quella di avere ambizione e di coltivarla. Lo abbiamo detto sempre e voglio ripeterlo: quando diciamo tempo e calcio sostenibile non diciamo che non vogliamo vincere, diciamo piuttosto che vogliamo vincere con questa strategia. E piano piano sono sicuro che ci avvicineremo la Roma al successo”.

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