ROMA INTER MOURINHO MORATTI - Per la prima José Mourinho torna a San Siro da avversario. La città che ha portato a vincere il triplete, ha assicurato Massimo Moratti, lo accoglierà come si deve. L’ex presidente lo ha detto ai microfoni del Corriere dello Sport in una lunga intervista.
“Il ritorno di Mourinho a San Siro da avversario non me lo perderei per niente al mondo. Lo ammetto, un po’ mi farà impressione vederlo salire dalla scala degli spogliatoi e accomodarsi sulla panchina ma non dell’Inter. So già che mi emozionerò perché mi torneranno alla mente le immagini di quando è stato protagonista con noi: all’Inter e a Milano José ha regalato tante cose belle che non si dimenticano con il passare del tempo”
Unica squadra italiana a centrare il triplete
“Suona bene anche a distanza di tempo (ride, ndr) e per questo sarà un piacere rivedere Mourinho a San Siro. A dire la verità in me c’è anche un po’ di curiosità per la sua nuova veste. Finora al Meazza lo avevo visto come avversario del Milan, mai dell’Inter”
Non è che tiferà per lui?
“No, non scherziamo... Anche se per lui nutro molta simpatia, io tifo per l’Inter. José lo sa e lo capirà”.
Mourinho si emozionerà a trovarsi di fronte il suo ex pubblico?
“Credo proprio di sì perché all’Inter e agli interisti è davvero legato, ma nessuno si aspetti regali”.
I suoi recenti sfoghi contro gli arbitri le hanno portato alla mente qualche ricordo di quei due anni nerazzurri?
“Sa cosa le dico? Di tempo ne è passato, ma lui si difende sempre... abbastanza bene (ride, ndr)”.
Al di là delle proteste con gli arbitri, passate e attuali, il portoghese a Roma non sta ottenendo grandi risultati.
“All’inizio pensavo avesse una buona squadra, ma non una rosa completa per competere per il titolo e in effetti non mi sbagliavo. Adesso mi sembra che la squadra sia stata migliorata e può disputare una buona seconda parte di stagione. Per lui è una nuova avventura, in una piazza calda e non semplice: gli va dato tempo, ma farà bene”.
Convinto che vincerà qualcosa anche nella Capitale?
“Secondo me sì. La sua carriera parla per lui: certo, gli va dato tempo di costruire, ma sulle sue capacità e sul fatto che sia un vincente non ho dubbi”.
Intanto è entrato nel cuore dei tifosi giallorossi.
“Normale. E’ uno che si sa far voler bene, ma è anche bravo, serio e professionale. Conquista tutti perché non prende superficialmente l’incarico che gli viene affidato e dà tutto se stesso per ottenere i risultati che gli sono stati chiesti. O magari di più”.
Quindi i Friedkin hanno fatto bene a ingaggiarlo?
“Hanno preso uno dei migliori in circolazione. E poi il suo ritorno è stato importante anche per il calcio italiano: un allenatore con la sua sua intelligenza, la sua presenza mediatica e le sue capacità professionali è un valore aggiunto per la Serie A”.