MOURINHO ROMA GENOA COPPA ITALIA - Queste le parole di José Mourinho al termine di Roma Genoa, match di Coppa Italia vinto dai giallorossi per 1-0.
Mourinho ai microfoni di Mediaset
“La Roma da sempre un massimo, per questo il mio affetto ai ragazzi. Ho imparato da bambino, anche se tra una settimana ne faccio 60, che quando dai il massimo, non sei obbligato a dare di più. Poi giochi bene, benissimo oppure non tanto bene. I giocatori che danno il massimo hanno sempre il mio affetto.
L’unica cosa che mi è dispiaciuta è stato sentire qualche fischio a Zaniolo. Ma quando c’è una persona che prende uno stipendio dalla Roma e dopo davanti ai microfoni fa critica a un giocatore, apre la porta e le persone ascoltano gente che ha una storia nella Roma. La mia storia è piccola nel club ma magari la gente mi sente, per favore non fischiate i miei giocatori che danno tutto quello che hanno”.
“Il problema lo vediamo domani, volevo far recuperare tutti e due. Alberto (Gilardino) mi ha regalato una partita difficile, con il problema di Lorenzo volevo cercare di non andare in extra-time. Oggi è stata una partita di squadra, poi Paulo è un’altra cosa, è un profumo diverso.”
“La squadra dà sempre il massimo. Quando giochi 50 partite in una stagione arriveranno sempre un paio di partite dove sembra che non diamo il massimo. Però la squadra e i giocatori sono intoccabili da questo punto di vista. Paulo è un giocatore che fa la squadra più brava, l’allenatore più bravo.
Ci sono allenatori che ne hanno 11 così, o 11. Noi no. E quando lui c’è, la musica è diversa. La squadra stava creando, dominando la partita. Senza dimenticare che Gilardino ha organizzato bene la squadra, cambiando anche sistema con coraggio.
Mi è piaciuto come avversario. Con Dybala più sicurezza, più movimento, e davanti alla porta ha tiro. Ma voglio dare credito alla squadra, è la squadra che vince e che perde”.
“Mi sembra che Zaniolo sia stato fischiato al cambio. E mi dispiace, perchè una delle cose che mi rende orgoglioso di stare qui sono i numeri dell’Olimpico esaurito. Non è responsabilità mia, ma mi fa piacere. Penso che l’empatia si è creata da tanto, la gente sa che noi come gruppo diamo tutto, sempre il massimo.
E mi dispiace qualche fischio a lui, perché è un grande esempio di un ragazzo che dà il massimo. Quando dai il massimo non sei obbligato a dare di più. Zaniolo dà tutto quello che ha. Quando hai una persona che prende lo stipendio dalla Roma, e non parla bene di un individuo, e ha rispetto dei tifosi, succede questa cosa qui. Chiedo alla gente di fischiare tutto, tranne l’individuale. E mi dispiace che il mio club non ha la forza e personalità di andare dritto.”
“Mi piacerebbe tanto vincerla. L’ho vinta una volta e giocavo contro la Roma, a Roma. Mi piacerebbe vincerla a Roma, con la Roma. Avrebbe un gran significato. Ma penso che è la peggior coppa d’Europa, perché non protegge i più piccoli e non dà animo a chi ha un sogno. E non solo noi. Per esempio, il Torino che ieri vince a San Siro, e adesso la prossima deve giocare fuori casa perchè l’anno scorso la Fiorentina è finita settima.
Questa struttura non la capisco. E non è un discorso di spettatori. Devono capire perché loro sono vuoti e il nostro è pieno. Siamo la Roma e siamo una squadra che è arrivata sesta, settima, e io voglio investire nella Coppa Italia. Ma che motivazione hanno le più piccole? Dov’è la bellezza di una squadra grande che va a giocare in una città piccolina con lo stadio pieno? Non capisco come la gente lo accetti.
La prossima gara sarà a Napoli o qui con la Cremonese e cercheremo ovviamente di vincere. Se perdiamo come l’anno scorso, perdiamo. Quello che dico è che giocare tre competizioni insieme con una rosa come la nostra è molto duro. E’ un rischio quando 3-4 giocatori che non giocano sempre devono giocare insieme. E’ un rischio anche far giocare i ‘bambini’ insieme. Non è voler vincere il punto, a volere vogliamo tutti, ma cercheremo di farlo”.