TIAGO PINTO CONFERENZA STAMPA - A conclusione del calciomercato e in coda alle prime tre giornate di Serie A, Tiago Pinto si è presentato in conferenza stampa per rompere il silenzio e rispondere alle domande dei giornalisti presenti. Queste le sue parole.
SEGUI ROMANISTAWEB.IT SU FACEBOOK
"Io non ho voluto mancare alla mia parola dal momento che sono arrivato qua. Non parlo tanto ma ero disponibile a chiarire tutte le situazioni del mercato alla fine di quest'ultimo. Noi in questo momento sui rinnovi li stiamo trattando nel modo giusto internamente e non pubblicamente. Noi siamo consapevoli del momento che stiamo vivendo e stiamo tutti insieme, carichi e motivati, per riprendere il nostro obiettivo dopo la sosta".
"Quando comincia una sessione di mercato, io penso che noi abbiamo bisogno di mettere insieme tre piani diversi. Uno il piano tecnico, quello più semplice da capire e dove insieme all'allenatore e alla società vogliamo sempre migliorare rispetto alla stagione scorsa. Sotto quel punto di vista, io penso che, facendo il paragone con i giocatori arrivati e che sono andati via, la squadra è migliorata con più soluzioni e qualità. Dopo abbiamo il piano economico. Noi siamo nel Settlement Agreemenet che in due anni ci obbliga a spendere il 70% di quello che sono i ricavi del tempo. Per questo, io sono andato tutto giugno a portare dei risultati economici per mantenere gli accordi con questo piano. Poi c'è il piano strategico, dove si inserisce la tua domanda.
La Roma, per uscire da questa situazione con il Fair Play Finanziario, è importante prendere anche giocatori giovani che in futuro possano avere risultati sportivi ed economici. Se avessi pagato 20 milioni per Ndicka e Aouar, magari questa domanda non sarebbe stata fatta, essendo entrambi under 25 con centinaia di partite in competizioni importanti. Noi, con i paletti che abbiamo, stiamo cercando di riequilibrare tutti e tre questi piani.
Non è facile, non è semplice garantire una squadra che sia migliore dell'anno scorso, garantire i paletti del Financial Fair Play e allo stesso tempo avere giocatori con prospettive future. Con l'arrivo di Mourinho il settore giovanile è sempre stato un parte importante della strategia perché lui dal primo giorno ci ha sempre puntato, portando molti ragazzi in prima squadra. Oggi abbiamo giocatori come Zalewski e Bove che fanno parte della prima squadra. Abbiamo altri che stanno lavorando tutti i giorni con la squadra. È vero che abbiamo aumentato il monte ingaggi, ma secondo me siamo riusciti a mettere tutti e tre questi piani insieme. Ndicka e Aouar sono esempi concreti".
“È un obiettivo. Voi conoscete bene il mondo del calcio e questi giocatori hanno valori importanti. Quando noi abbiamo l'opportunità di acquistarli lo facciamo”.
"Non c'è nessuno scontro tra me e Mourinho, parliamo la stessa lingua e tutto quello che pensiamo ce lo diciamo in faccia. Siamo entrambi motivati per portare avanti i progetti della Roma e fare il meglio per la squadra. Il tema della Champions, dal primo giorno che sono a Roma, ho capito che è la grande ambizione della società e la mia personale. Se ci qualifichiamo o no, è diverso, se siamo obbligato o no non lo dico.
Quando, però, acquisto dei giocatori come Lukaku, Abraham, Aouar dobbiamo convincerli con questi obiettivi. Con tutto il rispetto per la Roma e per i suoi tifosi e per la città, noi non siamo il Manchester City. Potevo anche voler prendere Rice, ma noi dobbiamo sapere la realtà. Sul tema infortuni, oltre Dybala che la stagione scorsa è stato molto importante per noi. Da quando è arrivato Mourinho con il suo staff, noi siamo riusciti a mettere tanti giocatori che avevano dei problemi ad avere un buon recupero.
Tutto quello che andrà male con Renato Sanches avrà un solo responsabile: Tiago Pinto. Io sono ossessionato da lui. Al Benfica lo volevo prendere e non sono riuscito, a Roma ci sono riuscito. Ha avuto dei problemi in passato, se li avrà in futuro sarà colpa mia. Ma con questo staff e con questo allenatore, noi siamo capaci di farlo rendere al meglio. Per questo abbiamo fatto un contratto che se gioca un certo numero di partite noi dobbiamo acquistarlo. Se le cose vanno bene siamo tutti contenti, se vanno male il responsabile sono io perché sono consapevole dei rischi. Non volevo perdere l'opportunità di portarlo qui".