Mourinho: “Lukaku ragazzo dal cuore grande"

6 Novembre 2023
- di
Viola Meacci
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José Mourinho Roma Lecce conferenza stampa intervista Serie A 2023-2024
Tempo di lettura: 4 minuti

MOURINHO ROMA LECCE CONFERENZA - Queste le parole di Josè Mourinho rilasciate al termine della sfida di Serie A tra Roma e Lecce in conferenza stampa e nell’intervista ai microfoni di DAZN. 

Roma Lecce, la conferenza stampa e l’intervista di Mourinho

“Ho detto già prima, tutto ciò è stato possibile solo con una connessione squadra-tifosi. Quando una squadra perde in casa una partita che deve vincere, quando arriva all’80’ e gioca in un modo un po’ caotico, con l’avversario che inizia per la prima volta a essere pericoloso, se non c’è connessione squadra-stadio è impossibile perché lo stadio poi ti pressa e diventa difficile. C’è una connessione incredibile, anche quando non si gioca bene, e non è un caso.

Per tanti minuti abbiamo fatto un’ottima partita, questa connessione mi ha spinto a decidere la vecchia filosofia degli anni ‘50-’60 e siamo andati, hanno avuto la chance di andare 0-2, poi nel caos e nella passione abbiamo obbligato loro a entrare in un caos difensivo. Belotti era più dietro, Dybala era in una posizione ibrida, in quel momento lì Gallo era il loro difensivo, c’era un po’ di caos.

Il gol del pareggio mette una pressione estrema nella partita e abbiamo vinto una gara importante, c’è un fine settimana che non è normale perché in genere le top vincono sempre, ma stavolta no (hanno perso Lazio, Atalanta e Milan) e poi qualcosa esce tra Fiorentina e Juventus. Ringrazio i tifosi e i ragazzi”.

Sull'esultanza

"Esultanza velocissima, volevo parlare con i giocatori perché la partita non era finita. Abbiamo preso la vecchia filosofia ovvero perdere di uno o di dieci è uguale, abbiamo finito di giocare con cinque attaccanti con Belotti quinto di destra. I ragazzi sono straordinari, il pubblico è straordinario, con una squadra che perde in casa non è normale questa connessione con i tifosi. Nel primo tempo la partita poteva essere quasi finita per noi, nel finale hanno avuto cuore e hanno risposto a una situazione di grande rischio. Il Lecce è una squadra ben organizzata e allenata e con quei tre attaccanti veloci in contropiede e dispiace per loro. Dispiace per Falcone che è un grande romanista ma contro la Roma para davvero tutto".

Le occasioni sul finale

"Cuore, mentalità e connessione con i tifosi. Ho allenato sette squadra e in nessuna dopo che stai perdendo in casa continua a sostenerti. La squadra si è sbilanciata, avevamo tutti gli attaccanti dentro e loro potevano segnare il 2-0. Una partita pazza e tre punti importanti".

Gara decisiva?

“Ci sono delle vittorie importanti, però ieri in conferenza stampa penso che sia stato Lo Monaco a fare una considerazione, la gente vuole dimenticare o dimentica, lui ieri ha fatto una considerazione giusta. Se metti fuori le tre partite prima del finale del mercato di agosto, dove non avevamo giocatori per giocare, dove Dybala e Pellegrini erano squalificato, non c’erano Lukaku, Renato Sanches, Azmoun, se dimentichi queste tre partite poi analizza la stagione.

A Genova è stato un disastro isolato ma poi vedi le partite che abbiamo fatto, oggi non è stata una cattiva partita. Con l’Inter è stata difficile per noi, con metà squadra e senza panchina, con il famoso alibi del signor amministratore delegato della Serie A. Se tu analizzi bene, la Roma gioca meglio dell’anno scorso, i punti che abbiamo potevamo essere di più però ci lasciano in una situazione per dire che siamo qui per lottare fino alla fine.

Per fortuna nessun infortunio, Spinazzola, Pellegrini sono più vicini a tornare ogni giorno che passa. Smalling lo vedo più difficile, più lontano e ci lascia in difficoltà. Se tu mi dici che farò rotazioni a Praga, chi gioca in difesa? Mancini, Llorente e Ndicka, non c’è altro. Emotivamente non c’è altro, lo spogliatoio è felice. Meritano perché sono ragazzi straordinari, è una famiglia bella”.

Dybala

“Non ho mai pensato che potesse giocare 90’, né io, né Paulo, né i medici. Ha giocato e lo ha fatto per l’emozione, per il risultato, per aiutare la squadra. La sua condizione non era per giocare 90’, avevamo deciso che non avrebbe tirato rigori o punizioni, non avrebbe tirato da fermo. Ieri ho detto la verità, ma non era in condizioni ottimali, è rimasto per ottenere il risultato.

Nel primo tempo ha preso un colpo alla caviglia ma ha detto che non aveva niente ed è andato avanti. Ha fatto cose bellissime nel primo tempo, Paulo è importante per noi ed è uno che è adatto all'emozione. È una squadra anche nelle difficoltà, per sorpresa mia ho parlato con lui che forse è meglio non partire con la squadra per Praga e lui mi ha risposto di no che vuole giocare".

Karsdorp

“Karsdorp ha fatto una buona partita, come sempre la sua qualità più importante è nella fase offensiva, soprattutto nel primo tempo ha giocato bene. Abbiamo deciso di rischiare tutto giocando senza Mancini, avevo bisogno di terzini freschi. Anche se Kristensen tecnicamente non è bello, ha gamba. Belotti ha finito da quinto, Cristante da terzo e Karsdorp ci ha aiutato. Lazio? Mi aspetto la Lazio di sempre, una squadra con molta esperienza, l’esperienza che ha visto Ibanez espulso, sa gestire la partita. Senza criticare questa volta la Lega, sarei un idiota, la Lazio avrà un vantaggio di 48 ore perché giocano martedì e noi giovedì, ma sono in pace con la Lega questa volta”.

Sul rigore sbagliato

"Il rigore lo sbaglia solo chi tira, non sono mai triste con chi sbaglia il rigore. Dybala non voleva calciare da fermo per il suo legamento, Lukaku ha tirato però il problema che è un ragazzo emozionale che conosco meglio di tutto avendolo allenato in tre squadre diverse e quando sbaglia dopo il suo cuore piange e lui soffre. Avere la possibilità nell'ultimo minuto di fare il gol della vittoria non poteva esserci di meglio e ora può dormire un po' meglio ed è un ragazzo con un cuore grande".

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