ROMA TIAGO PINTO CONFERENZA STAMPA - Il Direttore Generale della Roma, Tiago Pinto, ha parlato oggi in conferenza stampa per fare il punto sulla sessione estiva di calciomercato appena conclusa. Ecco un estratto delle parole del dirigente portoghese.
"Quando sono arrivato a Roma tutti dicevano che era una piazza difficile. Sto imparando a vivere qui e oggi mi diverto un po'perché il mercato è chiuso ieri, ma tutte le domande sono sul centrocampista. Lo chef oggi mi ha fatto i complimenti, ma mi ha anche chiesto quando arriva il centrocampista. Non è una questione di budget, abbiamo investito più di quanto preventivato da Ryan e Dan. Ma il mercato è dinamico, bisogna capire i momenti. In alcuni momenti abbiamo voluto accelerare il processo di ricostruzione della Roma. Tutti sapete che eravamo interessati a Xhaka ma poi sono successe altre cose. Volevamo fare ciò che era più urgente. Non voglio trovare giustificazioni, ma non dimentichiamo l'eredità che ci è stata lasciata. All'inizio della stagione avevamo più di 60 giocatori sotto contratto e questo non è facile da gestire. E' chiaro che voi e i tifosi guardate agli acquisti, a cosa manca, ma serve trovare un equilibrio. Abbiamo fatto ciò che ci è sembrato giusto per rinforzarci".
"Posso invitarti a fare una lista di quanti ds hanno venduto calciatori in Italia. Credo che trovare soluzioni per più di 30 giocatori, anche se non sono stati venduti, credo sia un buon lavoro. Trovare soluzioni per calciatori con stipendi così elevati credo sia un buon lavoro. Forse ci saranno ds più bravi di me e io voglio imparare da tutti. Ma in questo mercato questa domanda non è giusta, va giudicato anche come si sono mossi gli altri. Per me è chiaro che sarebbe meglio se fossimo riusciti a vendere di più, a trovare più soluzioni. Non ci siamo riusciti solo per quelli che non sono voluti andare via. Abbiamo 10 finestre di mercato ancora aperte e 3-4 in cui possiamo trovare soluzioni. Lavoriamo per questo. Mourinho ha parlato anche di questo tema. Abbiamo lavorato molto e messo sul tavolo offerte buone per tutti i giocatori, in cui nessun calciatore perdeva un euro. Poi io non posso entrare nella testa dei giocatori. Abbiamo questioni aperte, lavoreremo con loro e i procuratori. Poi vedremo.Il mercato è dinamico. Volevamo Xhaka e nessuno vuole ricevere rifiuti. Lui voleva venire e alla fine non siamo riusciti a trovare un accordo. Ma il vero rimpianto è stato quello degli esuberi perchè io, Morgan (De Sanctis, ndr) e tutti quelli in questa sala hanno lavorato tanto per presentare offerte degne e non siamo riusciti in tutto quello che volevamo".
"La mia visione non è lo scudetto. La mia visione è lavorare ogni giorno per arrivare più vicini al successo. Il tempo non è una scusa, è chiaro che noi vogliamo vincere. Innanzitutto col Sassuolo. Abbiamo una squadra più forte della scorsa stagione. Abbiamo fatto qualcosa che forse non avete capito bene, tanto cambiamento nella struttura vicina alla squadra. Questo rende la Roma più vicina al successo. Ma non posso pensare a maggio. Siamo a settembre. Dobbiamo avere la mentalità di vincerle tutte, poi se saremo vicini all'obiettivo ci penseremo. Chiaramente la Champions è l'obiettivo principale, non mi nascondo. Siamo qui per questo. A parte qualcuno che dice che è stato qualcun altro a prendere Mourinho, ma per me è un orgoglio averlo portato qui. Per un portoghese come me lui ha una dimensione stratosferica. Io sono un professionista, possiamo anche non essere d'accordo ma io approfitto per imparare da lui. La pressione di cui parli io non la sento. Siamo riusciti a lavorare insieme ogni giorno anche prima della stagione. Abbiamo valutato insieme la squadra e sappiamo quello che possiamo e non possiamo fare. Quando lui dice qualcosa come il fatto che manca esperienza, in realtà possiamo pensarlo tutti. Sono orgoglioso, felice e motivato di lavorare ogni giorno con Mourinho".
"Prima di essere direttore sportivo sono un tifoso di calcio. Andavo allo stadio per vedere calciatori e allenatori, non i ds. Alla fine il mio lavoro è rispettare i calciatori e le loro decisioni, ma devo anche essere onesto. Non è facile per me trovare 4-5-6 offerte che considero importanti e che non danneggino l'onorabilità del calciatore, che poi non vengano accettate. E' stata una scelta difficile. Sapevo cosa mi aspettava e sapevo che era impossibile cedere tutti. Abbiamo fatto la scelta di ridurre il gruppo per creare una squadra compatta e disposta a lottare fino all'ultimo secondo. Questo atteggiamento non cambia, è inattaccabile. Io sono qui per prendermi tutte le responsabilità, ringrazio i giocatori che si sono trovati nella soluzione di essere ceduti e i loro procuratori. Non voglio far nomi ma molti hanno fatto uno sforzo per trovare una soluzione. 2-3 hanno fatto davvero un grande sforzo. Alcuni calciatori importanti hanno fatto uno sforzo per andare incontro alla Roma. Lasciare qualcosa qui, andare da qualche parte dove mai avrebbero pensato di andare a giocare. Li ricorderò sempre".