ROMA MANCINI INTERVISTA - Il difensore giallorosso Gianluca Mancini, punto fermo della retroguardia della Roma, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano Il Messaggero. Ecco le sue parole.
"Primo giorno di allenamento: Mourinho ci riunisce davanti a un maxischermo e ci fa notare una situazione tattica del passato da non ripetere più. Ecco, li ho capito chi avevamo davanti e mi sono acceso. Da quel momento siamo andati a mille. Fissando l'immagine di quell'errore ha subito stabilito un paletto e un punto di ripartenza. Il rinnovo? Non è una priorità, ma a Roma mi ci vedo bene. E a lungo. Scudetto? Siamo una squadra giovane. Stiamo costruendo. Dobbiamo stare sereni e se perdiamo delle partite bisogna essere bravi a reagire, come abbiamo fatto. Poi le situazioni offensive e difensive vanno a migliorare, più tempo stai con l'allenatore e più le cose cresceranno. Ma la Roma ora non è da Scudetto. Da qui a Natale ci giochiamo tanto. E non conta vincere solo gli scontri diretti: se battiamo Juve e Napoli e perdiamo con il Cagliari non ha senso. Dobbiamo trovare equilibrio".
"Pellegrini gestisce più di tutti lo spogliatoio, parla molto con i giovani. Poi c'è Bryan, guida silenziosa. Quando vediamo atteggiamenti sbagliati proviamo a correggerli con i comportamenti. Senza dimenticare il lavoro del nostro allenatore: la sua storia si conosce, è anche normale che ti fai trascinare da lui. Zaniolo è un fratellino, eravamo alla Fiorentina e tutti e due siamo stati mandati via. Questi infortuni lo hanno maturato, ha avuto uno scatto, è cresciuto, lo vedo più uomo. Quest'anno ho intravisto un altro ragazzo, non perché prima fosse cattivo, ma è più responsabile. Il gesto nel derby? Sempre meglio evitare, ma è stato anche attaccato tante volte, siamo esseri umani".