Tiago Pinto:"Non posso garantire che Zaniolo resterà alla Roma". Poi sul mercato estivo...

1 Febbraio 2022
- di
Redazione
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TIAGO PINTO CONFERENZA STAMPA - Queste le parole del general manager della Roma, Tiago Pinto, intervenuto in conferenza stampa al termine della sessione invernale di calciomercato.

Roma, la conferenza stampa di Tiago Pinto dopo la chiusura della sessione invernale del calciomercato 2022

"Nella ultima conferenza mi hanno fatto fare la pagella e mi hanno male interpretato. Io faccio il mio lavoro e lascio questo a voi. Sulle offerte ci sono delle cose che preferisco non parlarne. Il calcio è molto dinamico: i giocatori con piu rendimento generano la più grande offerta. Nelle ultime tre finestre di mercato siamo riusciti a trattenere i giocatori. Sulle offerte preferisco non parlare, il mercato è sempre pieno di retroscena ma io ho sempre paura di parlare di queste cose che son backstage. Ci saranno magari un giorno delle storie che si potranno raccontare".

Sul rinnovo di Zaniolo

"Ricordo che una settimana dopo il mercato estivo la situazione era la stessa con giocatori che dovevano rinnovare. Questo è il momento del collettivo, è il momento di aiutare il mister per i risultati e migliorare il nostro lavoro. Con il tempo parleremo, ma adesso non è il momento di parlare di mercato e rinnovi".

Questo mercato avvicina la Roma alla Champions?

"Sì, credo che in tutte le finestre di mercato l'obiettivo sia far diventare la squadra più equilibrata. Con il mercato che abbiamo fatto siamo riusciti a portare due ragazzi che hanno avuto un impatto con la squadra. Tutti voi sapete che il mercato di gennaio è molto particolare: noi cerchiamo di capire cosa manca alla squadra per poi provare a portare a casa quello che serve. A novembre con il mister abbiamo deciso i profili e i ruoli da prendere. Dopo abbiamo fatto un lavoro veloce. Per fortuna i ragazzi sono arrivati e hanno migliorato subito la squadra".

C'è voglia di riscattare a giugno i 2 acquisti?

"C'è tempo per valutarlo".

Come pensa di risolvere il problema della liquidità? Ci sarà l'intenzione di cedere alcuni titolari per migliorare la rosa a giugno oppure verranno presi giocatori giovani senza vedere i titolari?

"Una delle cose più belle di questo progetto è il modo allineato in cui lavoriamo. Abbiamo una proprietà presente che accompagna il nostro lavoro. Il nostro allenatore è un direttore d'orchestra, uno dei migliori del mondo. Il nostro lavoro è unire la parte finanziaria, strategica e calcistica. Non ho paura del futuro, stiamo facendo il lavoro giusto per rendere la Roma più forte anche economicamente. Nei prossimi 3 mesi con la proprietà e Mourinho faremo quello che abbiamo già fatto, stabilire un piano per essere più forti a settembre".

Si manterrà la linea di non cedere i migliori?

"Domanda interessante, riflette quello che è il calcio. Bisogna fare scelte per migliorare, al di là di chi si vende. Vogliamo rendere la Roma una squadra vincente. La prossima finestra di mercato sarà in questa ottica, al di là di chi compriamo o vendiamo".

Voto più alto per il mercato in entrata o in uscita?

"Non posso dare voti. In entrata, è come ho detto. Siamo stati veloci e pratici a capire cosa dovevamo prendere e a quali condizioni, e abbiamo fatto tutto velocemente. Gli obiettivi sono stati centrati. Uscite: se i giocatori non giocano gli obiettivi per l'uscita sono 3. Rendere la squadra più compatta, trovare un percorso giusto per chi va via, e fare un bilancio tra ciò che risparmiamo e ciò che spendiamo per rinforzare la squadra. Abbiamo fatto alcune uscite, altre non sono arrivate: sono genericamente soddisfatto".

Diawara ha bloccato il mercato? Chi è stato il centrocampista più vicino?

"Diawara non ha bloccato nulla. Successo che il calcio a volte è come il matrimonio, le cose si fanno se tutte le parti lo vogliono. Non è vero che il terzo acquisto non è avvenuto perché Diawara non è partito. Chiedo scusa perché ci sono cose che non capisco: noi al 12 gennaio abbiamo portato Oliveira. Poi tutti abbiamo detto che il mercato era chiuso. Io, il mister e nessun altro può dire che è chiuso al 100% perché può succedere qualsiasi cosa. Ma era sostanzialmente chiuso. Poi qualcuno di voi ha iniziato a fare nomi: Danilo, Moutinho, Grillitsch, Xhaka, Kamara. Addirittura, Joao Moutinho era uno scherzo sui social che è diventata notizia. Vi lamentate che noi da dentro non parliamo. Tutti i nomi fatti non hanno avuto riscontri su una trattativa. I nomi fatti sono stati tutti bugie, anche Kamara. Un giorno posso anche spiegare il dossier Kamara, non ora. In futuro capirete meglio. Non voglio essere arrogante, voglio condividere i miei pensieri. Tutti i ragazzi di cui si è parlato non hanno mai avuto trattative con noi. Poi qualcuno dice che questi sono obiettivi sfumati. Anche se abbiamo smentito categoricamente. Su questo non posso farci nulla"

Qual è stato il problema di Zakaria? Non l'ha messo nella lista precedente...

"Lui è diverso, questo dimostra che dico la verità e infatti non l'ho incluso nella lista di nomi di prima. Quando cerchi di prendere un giocatore ci sono tanti fattori: il calciatore, il contratto, tante cose. Non voglio commentare il caso specifico sul fatto che è andato alla Juve. Era un giocatore che il nostro scouting seguiva. Magari il direttore sportivo è scarso, ma almeno lo scouting è bravo".

 Preoccupato dal diritto di riacquisto per Abraham del Chelsea?

"Il diritto di riacquisto per Abraham inizia solo nel 2023 ma non siamo preoccupati".

Vi affidate di meno agli algoritmi?

"Ora ho più fiducia in voi e spero voi in me. Non capisco dove sia nata la storia dell'algoritmo. Nel calcio c'è il rischio grande di prendere un giocatore sbagliato. Spendere e non avere indietro la performance. Cerchiamo informazioni su tante cose, per ridurre il rischio al minimo. Ma mai abbiamo preso un giocatore per l'algoritmo. Per prendere El Shaarawy non servono algoritmi, così come Rui Patricio. Reynolds? Magari è una scelta sbagliata di un direttore sportivo sbagliato, ma non è a causa dell'algoritmo. Noi dobbiamo avere il maggior numero di informazioni possibile per fare la scelta giusta. L'algoritmo non ti dice prendi questo o quello, ma non possiamo dimenticare che i dati sono importanti, anche per il lavoro di Mourinho. Match analysis, gps e così via. Non si può prendere un giocatore solo perché l'ha detto l'algoritmo. Quando le cose vanno bene o male, la responsabilità è mia, non dell'algoritmo".

La Juventus si è rinforzata più della Roma? 

"Devo concentrarmi su quello che facciamo qui, non su quello che fanno gli altri. Non giochiamo da soli, certo, dobbiamo stare attenti agli altri, ma io non perdo tempo a guardare quello che fanno gli altri".

La Juventus si è quasi ripagata Vlahovic cedendo Kulusevski e Bentancur. La Roma in ambito di mercato che forza ha? È più difficile lavorare per la Roma?

"No, è diverso lavorare in Portogallo o qui. Io ti posso fare esempi diversi senza parlare di Tottenham e Paratici. Quando sono arrivato qui, Pau Lopez era in panchina e giocava Mirante. Pau Lopez aveva zero valore di mercato, poi ha giocato, ha recuperato fiducia ma si è infortunato. Abbiamo bussato alla porta del Marsiglia, decidendo che quello fosse il progetto migliore per lui. Sei mesi dopo, abbiamo ricevuto 12 milioni per lui. Ünder aveva fatto 200 minuti in Premier League e abbiamo trovato la squadra giusta e oggi ha fatto guadagnare 8,4 milioni alla Roma. Potrei parlare di altri giocatori che qui non avevano spazio e ora giocano. Kluivert sta facendo bene al Nizza, il denaro viene dopo. Non capisco quando parli dei rapporti, io parlo con tutti, con chi conosco e con chi non conosco. Sono anche conosciuto per privilegiare il rapporto con il club rispetto a quello con gli agenti. La Roma è un club importante, se anche uno non vuole aprire la porta a Tiago Pinto di sicuro la apre alla Roma".

Può garantire che Zaniolo sarà un giocatore della Roma il prossimo anno?

"No, non posso io e non può nessuno".

Come mai non è arrivato un regista?

"Se non sbaglio Mourinho aveva detto che riteneva il mercato non chiuso ma che non si aspettava più nessuno. L'estate è lontana. Quando finisce il mercato, inizia un'altra stagione e si pensa al campo. Questo è il momento in cui abbiamo portato musicisti all'orchestra, ora dobbiamo migliorare la sinfonia. Nei prossimi mesi capiremo con Mourinho e la proprietà dove lavorare per fare la Roma più forte".

Come è stato possibile con una crisi economica in pandemia un mercato così ricco?

"Credo che sia vero che ci sono state trattative costose. I club però devono anche reagire. Noi aspettiamo che il mercato vada più avanti. Non posso dirti che questo o quel trasferimento mi abbia sorpreso, ci sono sempre sorprese. Sapevo che qualcosa si sarebbe mosso, ma nelle prossime finestre il mercato tornerà ad essere più simile a quello degli anni passati. Non credo però ci saranno cifre troppe costose come ai tempi di Neymar".

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