ZELEWSKI ROMA - Dal Qatar, Nicola Zalewski ha rilasciato un’intervista a DAZN per il programma Piedi X Terra. Queste le parole del giocatore della Roma.
“Mi ha cambiato molto, lo devo ringraziare perché ha fatto scoprire anche a me un ruolo che non pensavo avrei mai potuto fare. Sono molto contento, ma c’è molta strada da fare.
Prima del mio esordio mi ha detto di fare quello che so fare. Di prendere palla, puntare l’avversario e metterlo in difficoltà. È un privilegio e un orgoglio essere allenato da un tecnico e una persona così. Il suo rapporto con i calciatori a livello umano è molto buono.
Il nostro rapporto? Buonissimo. Un rapporto normale tra giocatore a allenatore. Mi ha aiutato tanto anche in momenti difficili della mia vita, lo devo ringraziare. Ci sentiamo molto protetti da lui, ma non solo noi giovani. Tutta la squadra e tutto lo staff sanno che possono contare su un allenatore così”.
“È difficile da spiegare. È una cosa che senti dentro. Se non sei di Roma non puoi capirlo del tutto, come Maradona per il Napoli. È una cosa inspiegabile”.
“Il 10 a Trigoria ha un sapore speciale, indossarlo è stato un sogno, una cosa fantastica”.
“È stata una gioia per tutti. Per noi cresciuti nel settore giovanile è stata forse una gioia doppia, vincere un trofeo internazionale al primo anno tra i professionisti è incredibile. Tatuaggio? Sì sì, ce l’ho sul fianco”.
“Sì sì, anche più di una volta (ride, ndr). Gli ho detto ci vediamo il 30, per fare una battuta. Entrambi faremo del nostro meglio, vedremo chi vincerà”.
“Sono molto emozionato, è uno dei più forti della storia del calcio. Cercherò di fare del mio meglio, speriamo che le gambe non tremeranno”.